Oval Money e Satispay si impegnano per lo sviluppo

Le startup fintech vanno alla grande: nuovi metodi di pagamento, più sicuri sistemi di risparmio, soluzioni pratiche e di valore per chi ha un occhio attento al proprio portafogli.
Una delle startup del settore più in vista del momento è sicuramente Satispay, una app gratuita che, installata su iOS, Android o Windows Phone, permette di pagare comodamente tramite il proprio smartphone senza costi aggiuntivi.
Ebbene, proprio Satispay ha risposto alla chiamata alla solidarietà di Oval Money, altra startup fintech, che grazie ad un’app aiuta a tenere il controllo delle spese, risparmiare e accumulare denaro.
Il progetto a favore di Action Aid
Proprio grazie a Oval Money e Action Aid i clienti delle due giovanissime realtà dall’11 al 31 dicembre potranno fare una donazione ad Action Aid per contribuire al progetto “Una scuola per tutti” per la costruzione, l’ampliamento e la messa in sicurezza delle scuole in diversi villaggi del Myanmar.
Per spingere i suoi

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Oval Money e Satispay si impegnano per lo sviluppo

Le startup fintech vanno alla grande: nuovi metodi di pagamento, più sicuri sistemi di risparmio, soluzioni pratiche e di valore per chi ha un occhio attento al proprio portafogli.
Una delle startup del settore più in vista del momento è sicuramente Satispay, una app gratuita che, installata su iOS, Android o Windows Phone, permette di pagare comodamente tramite il proprio smartphone senza costi aggiuntivi.
Ebbene, proprio Satispay ha risposto alla chiamata alla solidarietà di Oval Money, altra startup fintech, che grazie ad un’app aiuta a tenere il controllo delle spese, risparmiare e accumulare denaro.
Il progetto a favore di Action Aid
Proprio grazie a Oval Money e Action Aid i clienti delle due giovanissime realtà dall’11 al 31 dicembre potranno fare una donazione ad Action Aid per contribuire al progetto “Una scuola per tutti” per la costruzione, l’ampliamento e la messa in sicurezza delle scuole in diversi villaggi del Myanmar.
Per spingere i suoi

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PNI 2017: i vincitori della XV edizione e le loro idee innovative

Al termine di due giorni intensi di presentazioni e pitch, la più grande business plan competition d’Italia a mettere in rete ricerca, impresa e finanza ha decretato i suoi vincitori. La finale del PNI 2017, svoltasi gli scorsi 30 Novembre e 1° Dicembre per la sua XV edizione, ha visto vincitore assoluto la Ocore, startup siciliana che ha studiato una nuova tecnologia di stampa robotica 3D.
Il riconoscimento, istituito nel 2003 dall’Associazione Italiani degli Incubatori Universitari-PNICube, è stato conferito a Napoli presso l’Università Federico II, promotrice dell’iniziativa insieme a Campania New Steel.
In sole 48 ore si sono messe in campo le idee provenienti dalle 65 migliori startup finaliste – che hanno partecipato e vinto le 17 competizioni regionali (StartCup) che coinvolgono 46 università e incubatori associati, oltre a numerose istituzioni, a cui sono arrivati ben 2.768 neoimprenditori, per un totale di 1.031 idee d’impresa e 531 business plan presentati.
A giudicare le

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PNI 2017: i vincitori della XV edizione e le loro idee innovative

Al termine di due giorni intensi di presentazioni e pitch, la più grande business plan competition d’Italia a mettere in rete ricerca, impresa e finanza ha decretato i suoi vincitori. La finale del PNI 2017, svoltasi gli scorsi 30 Novembre e 1° Dicembre per la sua XV edizione, ha visto vincitore assoluto la Ocore, startup siciliana che ha studiato una nuova tecnologia di stampa robotica 3D.
Il riconoscimento, istituito nel 2003 dall’Associazione Italiani degli Incubatori Universitari-PNICube, è stato conferito a Napoli presso l’Università Federico II, promotrice dell’iniziativa insieme a Campania New Steel.
In sole 48 ore si sono messe in campo le idee provenienti dalle 65 migliori startup finaliste – che hanno partecipato e vinto le 17 competizioni regionali (StartCup) che coinvolgono 46 università e incubatori associati, oltre a numerose istituzioni, a cui sono arrivati ben 2.768 neoimprenditori, per un totale di 1.031 idee d’impresa e 531 business plan presentati.
A giudicare le

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La giusta marcia per la digital transformation

Siamo nell’era dei big data, delle blockchain, delle monete virtuali e della digital transformation e anche le imprese italiane stanno riorganizzando le proprie forze per far fronte alla crescente domanda di innovazione.
Superata la crisi, l’Italia ha scoperto di essere tuttora il settimo paese industriale, con una quota stabile al 2,3% del valore aggiunto mondiale e il secondo paese in Europa dopo la Germania.
Tuttavia navigare in una corrente sempre più forte che va verso il futuro e la trasformazione radicale dell’industria manifatturiera così come dei consumi e delle esigenze dei consumatori, è sempre più difficile e richiede energie e ampiezza di vedute non indifferenti.
Il CsC nel suo rapporto sugli scenari industriali, mostra come l’introduzione di innovazioni di processo e di prodotto tra i 2010 e il 2012 è associata ad una più importante crescita economica nei tre anni successivi, dimostrata sia in termini di fatturato (+25,7% rispetto alle imprese non innovatrici),

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La giusta marcia per la digital transformation

Siamo nell’era dei big data, delle blockchain, delle monete virtuali e della digital transformation e anche le imprese italiane stanno riorganizzando le proprie forze per far fronte alla crescente domanda di innovazione.
Superata la crisi, l’Italia ha scoperto di essere tuttora il settimo paese industriale, con una quota stabile al 2,3% del valore aggiunto mondiale e il secondo paese in Europa dopo la Germania.
Tuttavia navigare in una corrente sempre più forte che va verso il futuro e la trasformazione radicale dell’industria manifatturiera così come dei consumi e delle esigenze dei consumatori, è sempre più difficile e richiede energie e ampiezza di vedute non indifferenti.
Il CsC nel suo rapporto sugli scenari industriali, mostra come l’introduzione di innovazioni di processo e di prodotto tra i 2010 e il 2012 è associata ad una più importante crescita economica nei tre anni successivi, dimostrata sia in termini di fatturato (+25,7% rispetto alle imprese non innovatrici),

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Innovazione e imprese italiane

Le imprese italiane guardano con sempre maggiore interesse all’innovazione, ritenuta ormai punto cardine di qualsiasi strategia o piano di crescita e sviluppo.
A dimostrare questo crescente impegno c’è l’aumento stimato tra l’1,8% e l’1,9% del budget che il 36% delle aziende italiane dedicheranno all’ICT nel 2018, con particolare interesse per Big Data Analytics, Dematerializzazione e sistemi ERP.
Questi dati sono stati rilevati dalla ricerca degli Osservatori Digital Transformation Academy e Startup Intelligence del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno dal titolo “Corporate Entrepreneurship e Open Innovation: innovare con un occhio alle startup!”.
Sono stati intervistati più di 270 tra Chief Innovation Officer e Chief information Officer italiani per fotografare lo stato dell’innovazione nel nostro Paese.
Come la digital transformation influisce sull’innovazione
Con lo sviluppo delle tecnologie digitali, si sta trasformando anche il modo in cui le imprese adottano e costruiscono modelli di collaborazione più nuovi e agili. Sfruttano soprattutto l’Open Innovation e la

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Innovazione e imprese italiane

Le imprese italiane guardano con sempre maggiore interesse all’innovazione, ritenuta ormai punto cardine di qualsiasi strategia o piano di crescita e sviluppo.
A dimostrare questo crescente impegno c’è l’aumento stimato tra l’1,8% e l’1,9% del budget che il 36% delle aziende italiane dedicheranno all’ICT nel 2018, con particolare interesse per Big Data Analytics, Dematerializzazione e sistemi ERP.
Questi dati sono stati rilevati dalla ricerca degli Osservatori Digital Transformation Academy e Startup Intelligence del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno dal titolo “Corporate Entrepreneurship e Open Innovation: innovare con un occhio alle startup!”.
Sono stati intervistati più di 270 tra Chief Innovation Officer e Chief information Officer italiani per fotografare lo stato dell’innovazione nel nostro Paese.
Come la digital transformation influisce sull’innovazione
Con lo sviluppo delle tecnologie digitali, si sta trasformando anche il modo in cui le imprese adottano e costruiscono modelli di collaborazione più nuovi e agili. Sfruttano soprattutto l’Open Innovation e la

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A caccia di competenze digitali? Ci pensa il cubo di Besourcer

Secondo un recente studio de Il Sole 24 Ore, i ragazzi italiani laureati sono pochi e molto spesso faticano a trovare lavoro perché formati secondo percorsi “non spendibili”. Tanti non sono adeguatamente preparati, specie quando si parla di competenze digitali, mentre una percentuale rilevante di giovani (67%) sbaglia a priori la scelta del corso universitario.
Il percorso di orientamento che precede l’iscrizione all’Università, perciò, diventa di fondamentale importanza per riuscire a indirizzare la propria carriera in maniera adeguata agli interessi ed ai talenti che si possiedono.
Ma non basta. La scarsa o inadeguata preparazione dei giovani laureati è un fenomeno che si ripercuote anche sulle aziende europee, che ormai da cinque anni a questa parte faticano non poco a trovare professionisti che possiedano le competenze digitali e tecniche richieste.
Se si pensa, invece, che dall’altra parte dell’oceano le grandi aziende tech creano ogni giorno hub di formazione per i propri dipendenti e hanno

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A caccia di competenze digitali? Ci pensa il cubo di Besourcer

Secondo un recente studio de Il Sole 24 Ore, i ragazzi italiani laureati sono pochi e molto spesso faticano a trovare lavoro perché formati secondo percorsi “non spendibili”. Tanti non sono adeguatamente preparati, specie quando si parla di competenze digitali, mentre una percentuale rilevante di giovani (67%) sbaglia a priori la scelta del corso universitario.
Il percorso di orientamento che precede l’iscrizione all’Università, perciò, diventa di fondamentale importanza per riuscire a indirizzare la propria carriera in maniera adeguata agli interessi ed ai talenti che si possiedono.
Ma non basta. La scarsa o inadeguata preparazione dei giovani laureati è un fenomeno che si ripercuote anche sulle aziende europee, che ormai da cinque anni a questa parte faticano non poco a trovare professionisti che possiedano le competenze digitali e tecniche richieste.
Se si pensa, invece, che dall’altra parte dell’oceano le grandi aziende tech creano ogni giorno hub di formazione per i propri dipendenti e hanno

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